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Una vita vissuta nella contemplazione della Trinità

Omelia nella Messa del XXV anniversario di professione religiosa di fra Donato Aceto
Chiesa san Rocco – Gagliano del Capo, 30 ottobre 2022

Caro fra Donato,
è risuonata nel brano del Vangelo di Luca l’espressione che Gesù rivolse a Zaccheo: «Oggi è entrata la salvezza in questa casa» (Lc 19,9). È una frase rivolta anche a noi e, in maniera particolare, alla tua persona, alla tua vita, al tuo cammino vocazionale. È una frase potentissima soprattutto per l’avverbio temporale “oggi”, un termine che possiamo interpretare in un triplice modo.

Innanzitutto in riferimento all’oggi “liturgico”. Nella liturgia che stiamo celebrando, riconfermerai il tuo desiderio di amare e seguire Gesù. Ancora una volta, dopo 25 anni, esprimerai pubblicamente la scelta fondamentale della tua vita. E lo farai in questa assemblea orante che ti ha visto per tanti anni animatore e servitore della comunità cristiana. 

È un oggi storico perché, dopo un periodo di tempo piuttosto lungo, confermi la decisione che ha guidato la tua vita. È un sì che pronunci quest’oggi come lode, ringraziamento ed esultanza perché riconosci i benefici che il Signore ti ha elargito a piene mani in questo tempo. Non è propriamente una ripetizione, ma una rinnovazione. C’è un sapore antico e nuovo, un richiamo al passato e una promessa per il futuro, inglobando tutto quello che nel frattempo è accaduto: l’entusiasmo, le difficoltà della risposta, i ritardi, le mancanze, la ripresa, la rinnovata fiducia, la nuova certezza. L’oggi “liturgico” si esprime come un oggi “storico”, carico dell’esperienza concreta, maturata in questi anni, intrisa di sequela, preghiera, obbedienza, sacrificio.

Il tuo oggi “storico” si fonda sull’oggi “eterno” di Dio. Il presente e il passato, la memoria e la contemporaneità sono ancorate alla rocciosa stabilità dell’Eterno. Come una gemma preziosa la tua vita è incastonata nel fulgido diadema della maestosa bellezza divina. La tua vita, la tua vocazione, il tuo cammino ministeriale sono scritti nel suo libro come attuazione del suo disegno divino. Hanno la forza di ciò che rimane saldo e non è soggetto ai cambiamenti storici o alle mutevoli sensibilità personali.

È decisivo per la riuscita della tua vita radicarla non nelle contingenze storiche, ma nell’eterno progetto del Signore che da sempre ti ha chiamato, da sempre ti ha scelto, da sempre ti ha sostenuto. Questa sera raccogli, in unico atto di lode, questi “tre oggi”. E noi siamo qui per condividere, partecipare e sentirci coinvolti nel tuo gesto di abbandono e di confidenza nel Signore. Facciamo nostre le parole che abbiamo ascoltato nella seconda lettura, la bellissima preghiera di san Paolo e preghiamo perché il Signore «ti faccia degno della chiamata e ti confermi nel tuo cammino di santità». 

La dignità della chiamata è assicurata dalla confermazione della grazia che opera nella tua vita. Tu, caro fra Donato, dovrai inserire ogni cosa, come suggerisce la prima lettura, in una dimensione sapienziale: tutto è governato dalla sapienza di Dio! Essa è misericordiosa, conosce le nostre fragilità e comprende le nostre debolezze. Siamo solo una stilla di rugiada, bella e fragile, che appare al mattino e poi scompare. La sapienza di Dio, che opera tutto secondo un ordine armonico, un amorevole disegno e un imperscrutabile progetto, avvolge ogni cosa nella sua infinita carità. Come un manto, essa copre la nostra fragilità. Conosce e comprende meglio di noi la nostra intima essenza. Non giudica, ma perdona. Non si allontana, ma si avvicina. Non è sprezzante, ma affabile. Nonostante tutte le nostre imperfezioni, la divina sapienza rinnova la sua chiamata e promette la sua presenza. Come ti ha assistito nel passato, ti accompagnerà nel futuro. 

In sintonia con la spiritualità della famiglia spirituale a cui appartieni, dovrai far risplendere nella tua esistenza la bellezza della Trinità. La vostra è una spiritualità secolare. Non ha nulla di emozionale, ma attinge al cuore del Vangelo. Essa si caratterizza per il punto di partenza e per quello di arrivo. Si potrebbe dire con uno slogan: de Trinitate, ad Trinitatem, in Trinitate”. 

Tutto ha inizio dalla Trinità. L’amore eterno di Dio, la sua eterna comunione ha dato origine al creato, all’uomo, alla storia del mondo, all’esistenza delle singole persone. In Cristo, si è manifestata la rivelazione dell’amore trinitario. Il mistero nascosto si è rivelato nel tempo, ha diradato le tenebre e ha illuminato ogni realtà. Così possiamo risalire all’origine e comprendere che tutto deriva da questo mistero originario. L’espressione “de Trinitate” mette in risalto il punto iniziale e la fonte che ha originato ogni cosa. Siamo inseriti nella stabilità dell’eterno amore trinitario. Tutto cambia, tutto si muove, ma quel punto rimane fisso. Tutto è agganciato a questo mistero generante e generativo. Non veniamo dal nulla, ma dall’amore eterno della santissima Trinità. 

Avere questa consapevolezza, caro fra Donato, sarà la più grande consolazione della tua vita. Santa Caterina da Siena e santa Elisabetta della Trinità ci hanno lasciato due bellissime preghiere alla Trinità che sottolineano l’aggancio al mistero della Trinità e infondono un senso di profondo appagamento. Viviamo nel mare calmo, nell’oceano infinito dell’amore divino. Considera la tua vita non legata soltanto alla dimensione storica, ma saldamente agganciata a questo mistero ineffabile. Nel mistero eterno della Trinità è inserito ogni frammento della tua vita. Se volgi lo sguardo al passato non vedi l’oscurità, ma il sole splendente della Trinità. 

Tutto poi converge “ad Trinitatem”. Il mistero della Trinità è il fine, la meta, l’orientamento, il solido sostegno, l’approdo, il porto sicuro. Anche quando la navigazione si fa difficile, incontra resistenze perché spirano venti contrari e insorgono lotte interiori, non bisogna mai perdere la speranza. La nave va verso il porto sicuro della Trinità. “Ad Trinitatem”, questa è la meta! Il mistero iniziale è il ministero finale! La vita è agganciata a questi due saldi poli: quello iniziale e quello conclusivo. Essi partono, congiungono e arrivano sempre al mistero della Trinità. Sono come le due colonne d’Ercole, i due punti sicuri che rendono stabile il percorso personale e carica di speranza il cammino della Chiesa e la storia dell’umanità. 

La vostra spiritualità è l’espressione quotidiana di questa verità. La testimoniate attraverso le molteplici forme che caratterizzano la vostra vita di fraternità, di comunione, di missione e di ministero. Tutto è avvolto nel bellissimo manto del mistero della Trinità. Sia questo l’orientamento della tua vita: “de Trinitate, ad Tinitatem, in Trinitate,”. La Trinità non è soltanto l’inizio e l’approdo, ma è anche la vita eterna. Si rimane sempre in Dio. Veniamo dalla Trinità, camminiamo verso la Trinità, rimaniamo per sempre nella Trinità. Lasciati avvolgere da questo mistero e sii una “lode di gloria” alla Trinità.