
Nato a Lecce nel 1935, sacerdote nel ‘57, vescovo di Molfetta, in Puglia nel 1982, nel 1985 presidente del
Movimento internazionale “Pax Christi”. Balzò agli onori della cronaca mobilitando la sua Diocesi contro
l’insediamento dei caccia bombardieri della Nato nella sua Puglia. Era notato proprio per la sua scelta di una vita
comune, come tutti: Vescovo, prendeva l’autobus, e andava spesso in bicicletta, per non inquinare con l’auto,
discorreva al bar con la gente, era difficile riconoscere la sua dignità dal vestito: la dignità di credente e di
Vescovo brillava invece scintillante nei suoi occhi. Forbito e poetico scrittore coniugava il magistero evangelico
con il servizio di persona alle famiglie di sfrattati che aveva accolto nella propria abitazione del palazzo
vescovile. Non temeva di esporsi anche nelle manifestazioni pubbliche partecipando ai cortei non violenti e
pacifisti in occasione dei conflitti internazionali. Ci ha lasciato pagine squisite soprattutto nelle sue opere di
devozione mariana. Morì poco dopo aver partecipato, già gravemente ammalato di tumore, alla marcia a piedi
dei 500 su Sarajevo, al tempo dell’occupazione nel conflitto dell’ex Jugoslavia.