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Omelia per la giornata dei fidanzati, Cattedrale, Ugento 14 febbraio 2016

Cari fidanzati,

abbiamo attraversato la porta della Cattedrale, il segno giubilare della nostra Chiesa locale,  per indicare che l’amore tra due innamorati deve essere innestato in Cristo per poter durare e accrescersi nel tempo. Nel nostro tempo, appare sempre più evidente che se l’amore tra un uomo e una donna non è tenuto insieme dalla grazia di Cristo tende ben presto a dileguarsi.

Tre secoli fa, Giambattista Vico scrisse che le società crollano se vanno in crisi tre categorie fondamentali, e cioè gli altari (e con essi intendeva la religione con la ‘r’ maiuscola, non la singola confessione religiosa), i matrimoni  (la famiglia) e le sepolture (le tradizioni dei padri). Venendo a mancare questi pilastri, tutto diventa liquidi. Oggi constatiamo la verità di questa previsione. Si tratta di un cambiamento epocale che è già in atto i cui effetti deleteri cominiano a farsi sentire. La società continua a perdere quel minimo di coesione che in passato ha consentito di resistere a situazioni molto gravi.