
Caro Don Donato,
celebrare 50 anni di sacerdozio non vuol dire pensare ad un traguardo della vita, significa invece avere un punto prospettico da cui guardare il tempo che è trascorso e quello che ancora deve accadere. Il traguardo indica il termine di un percorso. Il punto prospettico è come una sosta da cui guardare il panorama e l’orizzonte. D’altra parte è quello che ha proposto la seconda lettura di oggi tratta dalla Lettera dei Calossesi che c’invita a considerare la storia dal punto prospettico di Cristo che è l’alfa e l’omega, il centro, l’orientamento e il vertice di tutta la storia. Questo vale certamente per la grande storia dell’umanità, ma vale anche per il cammino di ciascuno di noi. E questa sera, caro don Donato, vale per te.