
Cari fratelli e sorelle,
questa celebrazione eucaristica cade nel tredicesimo anniversario della dedicazione di questa parrocchia mentre facciamo memoria si santa Teresa di Calcutta. Le due ricorrenze si rapportano l’una all’altra.
La liturgia della dedicazione della Chiesa esprime alcune verità che è opportuno richiamare. Innanzitutto, suggerisce l’idea della concretezza della presenza di Dio. Pur essendo infinito e incommensurabile, egli desidera abitare accanto agli uomini, nello stesso spazio e luogo in cui essi vivono. In questo modo, egli si rivela e si manifesta come l’Emmanuele, il “Dio con noi”, il “Dio vicino”. Con il mistero dell’incarnazione, il Verbo si è fatto uomo per incontrare e farsi riconoscere dall’uomo. Non solo il cielo, ma anche la carne e la terra sono diventati i luoghi dove Dio dimora. Attraverso la celebrazione dei sacramenti, la possibilità di incontrare Dio è riservata a tutti, non solo alla gente di Palestina al tempo di Gesù, ma agli uomini e alle donne di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Il rito comprende la consacrazione dell’altare e delle croci collocate sulle pareti della Chiesa. In tal modo sono riservati esclusivamente a Dio i luoghi e il loro uso, le persone e la loro vita. Si vuole così significare che l’edificio partecipa in qualche modo della grazia del segno sacramentale e diventa esso stesso strumento di avvicinamento a Dio.