
Cari insegnanti di religione cattolica,
occorre metterci alla scuola della sapienza che viene dall’alto. È questo il messaggio della
Parola di Dio, proclamata in questa liturgia. Una sapienza che non è costruita da noi, non è frutto
della nostra intelligenza da parte dell’uomo, ma è dono che scende da Dio. Una sapienza che è
pacifica, benefica, amante della fraternità, superiore a ogni tipo di contrasto, capace di accogliere
l’altro di offrirsi con dedizione e con amore. In definitiva, una sapienza diversa da quella mondana.
La sapienza di cui parla la Lettera di Giacomo è una persona: Gesù, Verbo incarnato, sapienza
divina ed eterna che si mostra nel tempo e si rende visibile nell’umanità di Gesù. Sapienza
creatrice e redentrice che ha creato il mondo in una maniera armonica e ha guidato la storia verso
il suo compimento. A questa sapienza dobbiamo attingere e su questo modello conformare le
coordinate della nostra vita personale e comunitaria. Essa ci insegna un’altra prospettiva da cui
guardare la vita, l’esistenza, i rapporti interpersonali.