
Cari giovani
sacerdoti e fedeli,
Ill.me Autorità,
con la firma della “Carta di Leuca.1” abbiamo concluso il nostro meeting internazionale che
ha avuto un tema affascinante e di grande attualità: il Mediterraneo, un porto di fraternità.
Mi preme innanzitutto sottolineare che l’esperienza della “Carta di Leuca” si innesta sul
tradizionale pellegrinaggio al Santuario della Vergine de finibus terrae. In questo senso, si può dire
che non abbiamo inventato nulla di nuovo, ma abbiamo seguito una linea tradizionale. Per altro
verso, è giusto pensare che abbiamo immaginato e programmato un percorso totalmente nuovo,
una prospettiva inedita, originale e in sintonia con il nostro tempo. Non abbiamo rinunciato a nulla
di quanto ci è stato trasmesso, ma abbiamo innestato sull’antico ceppo un nuovo virgulto. La
strada percorsa tante volte si è arricchita di un nuovo sentiero seguendo il criterio della “fedeltà
creativa” ossia la capacità di tenere insieme “nova et vetera”: cose nuove e cose antiche,
tradizione e novità.