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Omelia nella Messa per il rito di Ammissione di Aurelio Sanapo, Basilica di Leuca, 16 settembre 2018

Caro Aurelio,
il brano del Vangelo di Marco proclamato in questa liturgia mette in evidenza il momento
di svolta nella vita pubblica di Gesù. È un passaggio cruciale che tradizionalmente è definito la
«professione di fede di Pietro». In precedenza, Gesù aveva vissuto una missione intensissima: dal
battesimo al Giordano, alla predicazione nella Galilea con i miracoli, le parabole, le dispute con i
farisei e i capi del popolo. Viene ora il tempo di fare chiarezza. Gesù stesso provoca un esame
collettivo e pubblico circa la sua identità. La questione generale si trasforma in una richiesta
personale. E così la domanda su cosa pensa la gente circa la sua persona, si trasforma
nell’interrogativo rivolto ai discepoli su quale sia il loro pensiero. È un passaggio radicale. Un
nuovo inizio della sua missione, nella quale è coinvolto anche ogni discepolo. D’ora in poi, Gesù
parlerà di sé come Figlio dell’uomo votato alla croce e alla risurrezione. Il vero discepolo dovrà
predisporsi a seguirlo lungo questo cammino.