
Caro Aurelio,
il brano del Vangelo di Marco proclamato in questa liturgia mette in evidenza il momento
di svolta nella vita pubblica di Gesù. È un passaggio cruciale che tradizionalmente è definito la
«professione di fede di Pietro». In precedenza, Gesù aveva vissuto una missione intensissima: dal
battesimo al Giordano, alla predicazione nella Galilea con i miracoli, le parabole, le dispute con i
farisei e i capi del popolo. Viene ora il tempo di fare chiarezza. Gesù stesso provoca un esame
collettivo e pubblico circa la sua identità. La questione generale si trasforma in una richiesta
personale. E così la domanda su cosa pensa la gente circa la sua persona, si trasforma
nell’interrogativo rivolto ai discepoli su quale sia il loro pensiero. È un passaggio radicale. Un
nuovo inizio della sua missione, nella quale è coinvolto anche ogni discepolo. D’ora in poi, Gesù
parlerà di sé come Figlio dell’uomo votato alla croce e alla risurrezione. Il vero discepolo dovrà
predisporsi a seguirlo lungo questo cammino.