Ancora nessun commento

Omelia nella Messa per il quarto anniversario della morte di Mons. Luigi Martella, Parrocchia Sant’Antonio, Depressa 5 luglio 2019

Cari fratelli e sorelle,

a quattro anni dall’improvvisa e inattesa dipartita di mons. Luigi Martella, siamo raccolti in questa celebrazione eucaristia per innalzare ancora una volta la nostra preghiera al Signore. Abbiamo ascoltato e ripetuto con il salmista: «Rendiamo grazie al Signore». Questa espressione del salmo, indica anche il sentimento che noi vogliamo esprimere questa sera, davanti al Signore: ringraziarlo per averci donato mons. Martella. Attraverso la sua persona, il suo ministero e la sua vita, abbiamo avuto un segno della predilezione di Dio, per questo paese e il suo popolo. Voi, suoi compaesani, conoscete benissimo la sua persona e la sua famiglia. Lo avete visto crescere, maturare la sua vocazione e poi dopo diventare Vescovo, della Diocesi di Molfetta, Giovinazzo, Ruvo e Terlizzi, succedendo in quella cattedra episcopale a mons. Antonio Bello. Tra di loro c’era una forte amicizia. Mi parlava spesso a Molfetta del loro legame, raccontandomi parecchi episodi e discorsi intercorsi tra di loro. Facendo memoria di mons. Martella ci sembrano ancora più vere le parole dell’apostolo Paolo ai Corinzi: «Abbiamo un tesoro in vasi di creta» (2Cor 4,7).