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Omelia nella Messa esequiale di Elisabeth Winspeare, Parrocchia S. Antonio, Depressa 4 agosto 2018

Cari fratelli e sorelle,
con grande commozione questa comunità ricorda la dipartita di Elisabetta del Lichtenstein,
vedova Winspeare. La liturgia celebra soprattutto la virtù della speranza, silenziosa compagna
della nostra la vita. Vivere include necessariamente il sentimento di speranza. Non solo della
fragile speranza umana, ma di quella cantata dal salmo responsoriale con la bellissima immagine
del fiore del campo che risplende al mattino, e poi la sera è falciato e dissecca. Una vita che
contiene dentro di sé la fragilità della condizione umana, ma è aperta a una speranza
d’immortalità. Un desiderio di vita che non si arresta nemmeno di fronte alla morte; una speranza
che supera e va oltre il momento tragico e difficile della morte, perché è illuminata dalla
resurrezione di Gesù. Il mistero di Cristo risorto è un evento, un avvenimento realmente accaduto
che si riversa su tutti noi. Innestati in lui attraverso il battesimo e i sacramenti, siamo immersi nel
mistero di Cristo, partecipiamo alla sua morte e alla sua resurrezione.