
Cari fratelli e sorelle,
celebriamo questa celebrazione eucaristica al termine dell’anno sociale. La viviamo nel
contesto del mistero dell’incarnazione. Il Verbo di Dio entra nella storia e vive nella nostra stessa
dimensione umana che è caratterizzata dal tempo.
Il Vangelo di Luca sottolinea che Gesù «cresceva in età, sapienza e grazia» (Lc 2,52). Non è
facile capire questa affermazione se pensiamo che Dio è eterno, non cresce, è sempre uguale a se
stesso. Ma proprio in virtù del fatto che il Figlio si è incarnato ed è entrato nella dinamica della
storia, egli vive in pienezza la nostra realtà: il tempo che passa, gli anni di crescita.
Certamente, cari fratelli e sorelle, abbiamo tutti esperienza del tempo in senso
quantitativo. Contiamo le ore. Seguiamo il calendario che segna i mesi e i giorni. Nell’anno
trascorso, ognuno di noi ha vissuto esperienze di gioia e avvenimenti tristi. Nella dimensione
quantitativa, il tempo scorre con tutti questi frammenti.