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Omelia nella Messa dell’Assemblea della CNAL, Roma 23 novembre 2019

Cari amici,
colgo questa occasione per suggerire qualche indicazione circa il modo con il quale il
cristiano è chiamato a vivere il nostro tempo. L’anno liturgico volge al termine e il cammino
ecclesiale riprenderà con l’Avvento. È un nuovo inizio. La liturgia ci insegna che la fine e l’inizio
sono strettamente intrecciati. Più che una cesura e una separazione, c’è qualcosa che li accomuna.
I tempi sono con-finanti. Il passaggio dall’uno all’altro avviene senza soluzione di continuità. Il
“tempo della fine”1
caratterizza l’intreccio tra la fine e l’inizio in una triplice prospettiva: profetica,
escatologica e apocalittica.