
Cari fratelli e sorelle,
con questa terza domenica di quaresima, incomincia un percorso più intenso di preparazione alla
celebrazione della Pasqua. Le prime due domeniche hanno posto l’accento su due aspetti fondamentali:
la prima domenica ci ha ricordato che la nostra vita è soggetta alla tentazione; la seconda ci ha indicato
la meta del nostro cammino e cioè la trasfigurazione, il cambiamento della vita, la somiglianza sempre di
più viva a Cristo crocefisso, risorto e glorificato. La necessità di vivere la lotta e il combattimento contro
lo spirito del male non è fine a se stessa, ma è orientata al cambiamento della nostra vita, al punto da
lasciar trasparire nella nostra umanità la bellezza umana e divina di Cristo Gesù. Le altre tre domeniche
degli anni A, B e C ci propongono i passaggi graduali per raggiungere l’obiettivo della trasfigurazione.
In questo anno, la liturgia pone in evidenza il tema del tempio. Nel brano del Vangelo, abbiamo
ascoltato che i contemporanei chiedono a Gesù un segno perché possano credere in lui. Gesù parla loro
del segno del tempio, luogo della presenza e della dimora di Dio. Nell’Antico Testamento è stato Dio
stesso a chiedere a Davide di costruire il tempio. Ma è stato realizzato dal figlio Salomone con grande
magnificenza. Il tempio è il luogo dove l’uomo incontra e dialoga con Dio.