
Cari fratelli e sorelle, quest’anno viviamo la festa patronale in onore di sant’Ippazio con qualche limitazione nelle espressioni tradizionali. Mi sembra importante che non ci soffermiamo a ricordare le modalità che, negli anni scorsi, hanno caratterizzato la festa patronale rammaricandoci che quest’anno non potremo vivere in modo analogo. Comprendete bene che non dipende dalla nostra volontà, ma dalla particolare situazione che si è creata con la pandemia. Certo, dispiace di non poter esprimere la nostra devozione e venerazione a sant’Ippazio con le forme tipiche della pietà popolare. Non deve, però, venire meno la partecipazione spirituale, anzi deve crescere il desiderio di apprendere dal santo il modo di vivere questo particolare momento della crisi pandemica sul piano personale, sociale ed ecclesiale. Esprimo il mio personale apprezzamento per l’intervista del Sindaco, il dott. Giacomo Cazzato, e di altri rappresentanti del vostro paese per quanto hanno detto in una trasmissione andata in onda su TV2000, soprattutto per aver richiamato il valore spirituale e culturale della festa unitamente alle sue espressioni di pietà e tradizioni popolari.