
Cari fratelli e sorelle,
nella veglia di Pasqua il canto dell’Exultet ha ripetuto più volte le meraviglie della notte pasquale,
in quanto memoria della notte della creazione e della notte dell’esodo. La risurrezione di Cristo è
la luce che irrompe nell’oscurità della notte. Nessuno è testimone dell’evento più rivoluzionario
della storia. Dio sceglie il silenzio e l’oscurità per rivelarsi e sorprendere l’uomo con un gesto che
ha dell’incredibile e che nella sua straordinarietà risulta decisivo per le sorti dell’umanità.
Il mistero accade di notte, la sua manifestazione avviene alle prime ore del giorno. I
racconti evangelici sono molto espliciti. La visita al sepolcro da parte delle donne avviene «appena
spuntò il sole» (Mc 16,2), «di buon mattino» (Lc 24, 1), «all’alba del primo giorno della settimana»
(Mt 28,1).