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Omelia nel giorno di Pasqua, Cattedrale di Ugento, 1 aprile 2018

Cari fratelli e sorelle,
oggi è il giorno di Cristo risorto! La risurrezione di Cristo non può essere ricondotta alla
rianimazione pura e semplice di un cadavere, come quelle compiute da Gesù nei confronti di Lazzaro (Gv
11) e del figlio della vedova di Nain (Lc 7,11-17). Queste due resurrezioni implicano il ritorno alla vita
precedente. La resurrezione di Gesù, invece, appartiene ad un altro genere di realtà. Cristo risorto non
muore più, la morte non ha più potere su di lui. La resurrezione di Gesù è un evento totalmente nuovo,
un evento unico ed eccezionale. Già non è normale che un morto risorga. Ancora più stupefacente è
che il risorto non muoia più e viva per sempre. La risurrezione di Gesù è un fatto irripetibile, perché
risorgendo dalla morte, Cristo vive ormai una realtà totalmente diversa, da quella che noi possiamo
sperimentare. Nella risurrezione di Cristo si ha una trasformazione che pervade il corpo di Gesù e incide
anche su tutta la storia. La divinità e l’eternità, attraverso Cristo, Figlio di Dio, penetrano nella realtà
dell’uomo e del cosmo e li trasfigura. È un’irradiazione divina che feconda di eternità il nostro tempo.