
Esprimo il mio più vivo apprezzamento a tutti voi che appartenete alle Associazioni presenti in Ugento. Vi ringrazio perché avete voluto vivere insieme questa celebrazione giubilare. La vostra attività nei differenti campi di competenze è un arricchimento per tutta la città. Questa unità che si esprime in questa celebrazione eucaristica domenicale deve rafforzare i legami tra di voi e sostenervi nel vostro comune impegno per il bene di tutti gli abitanti di questa terra.
Abbiamo cantato più volte «misericordes sicut Pater», «siate misericordiosi come il Padre» (Lc 6, 36). Questa espressione di Gesù è il motto del Giubileo e ci invita a imitare la misericordia che Dio riversa su ogni uomo. Il vangelo ci ha presentato l’episodio dell’adultera colta in flagrante adulterio. Ella è presentata a Gesù come una peccatrice e, secondo la Legge, doveva essere lapidata. La scena è un simbolo della misericordia divina: la donna è posta nel mezzo, intorno a lei il cerchio degli accusatori, Gesù accanto alla donna. Mentre gli accusatori sono in piedi, la donna e Gesù sono chini per terra. La misera e la misericordia sono sullo stesso livello. La misericordia non si erge contro il peccatore, non giudica e non condanna, ma invita al pentimento e ad una vita nuova. Questa è la misericordia del Padre.