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L’ALFABETO DELLA VITA

Da quando sono stati inventati i computer e la posta elettronica non vi è più spazio per la
solitudine Viene voglia di sospirare, come i monaci del Medioevo, O beata solitudo o sola
beatituto!. La “piazza informatica” accorcia le distanze, ma infrange la solitudine. Tuttavia, per
essere al passo con i tempi, occorre imparare il nuovo linguaggio mediatico anche se, come avviene
ad ogni nuovo sviluppo del progresso scientifico, vi sono guadagni, ma anche fastidiosissimi
inconvenienti. Mi sono industriato anch’io a cercare di maneggiare, in modo approssimativo, questi
nuovi strumenti di comunicazione. E così mi ritrovo a dover leggere quotidianamente messaggi che
arrivano sul mio pc (personal computer!).
Un giorno, tra le altre e-mail (le parole sono tutte in inglese!) trovo il seguente messaggio:
«Eccellenza, siamo alla vigilia dell’estate. E una Sua Parola, una PROPOSTA GIOVANE, possa
trovare luogo di veicolazione nelle due pagine centrali del nostro mensile parrocchiale LA
COMUNITÀ, ecc…». Il carissimo Antonio Andrea Ciardo della parrocchia di Caprarica mi chiede
di offrire brevi messaggi seguendo le lettere dell’alfabeto. Potevo sottrarmi a questo invito? La
riposta è scontata già nella domanda. No, non potevo sottrarmi! E così ho scritto queste semplici
riflessioni. Si tratta di pensieri sparsi. Tuttavia le parole disposte in ordine alfabetico danno un certo
ordine alle idee. Insomma, non imbrigliano la fantasia e, nello stesso tempo, presentano la
riflessione in una forma più armonica.