
Il Sinodo dei Vescovi del 1967, indicando il principio di sussidiarietà tra i criteri distintivi della riforma codiciale, ha chiesto che tale principio trovasse più ampia applicazione nel diritto patrimoniale
della Chiesa, per il fatto che la disciplina dei beni temporali ecclesiastici deve tener presenti le leggi di ciascuno stato, le tradizioni e le consuetudini locali, nonché la situazione socio-economica caratteristica
delle diverse regioni (cfr SINODO DEI VESCOVI, Principi per la revisione
del codice, 7 ottobre 1967, n. 5).