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Intervista del Vescovo – Il Gallo – n. 22 del 10/23 novembre 2018

Da diversi anni le statistiche registrano un calo dei matrimoni celebrati in Chiesa. Questo trend è presente persino nei nostri piccoli centri. Oltre al calo dei matrimoni c’è anche uno spaventoso calo delle nascite. I due fenomeni sono strettamente collegati. Le cause sono molteplici: il ritmo della vita attuale, lo stress, l’organizzazione sociale e lavorativa, la precarietà volubile dei desideri e delle emozioni, la mancanza di politiche familiari e lo scarso riconoscimento del valore sociale dell’impegno educativo dei genitori. In realtà, il nodo fondamentale risiede in un’esasperata cultura individualistica del possesso e del godimento. Questo genera la fuga dagli impegni e dai vincoli, e accresce il numero di persone che decidono di vivere sole o che convivono. Alla base vi è la confusione circa il modo di comprendere la libertà. Spesso essa è intesa «come se al di là degli individui non ci fossero verità, valori, principi che ci orientino, come se tutto fosse uguale e si dovesse permettere qualsiasi cosa. In tale contesto, l’ideale matrimoniale, con un impegno di esclusività e di stabilità, finisce per essere distrutto dalle convenienze contingenti o dai capricci della sensibilità» (Francesco, Amoris laetitia, 34).