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Intervista a “Il Gallo” XXIII, n. 6, marzo 2018, pp. 10-12

Il numero dei cresimandi è quasi sempre inferiore a quello di chi fa la Prima Comunione. La
Cresima è considerata da molti un sacramento “minore”, che non si deve necessariamente fare in
continuità con la Prima Comunione e può essere rimandata, magari fino al matrimonio (per il
quale è indispensabile). È una tendenza anche alle nostre latitudini?
Eccetto qualche sporadico caso, il percorso catechistico dei ragazzi e degli adolescenti, che va dalla scuola
elementare fino alla terza media, si conclude regolarmente con la Cresima. Nell’esperienza delle comunità
parrocchiali della nostra Diocesi c’è una continuità nel cammino catechistico dei ragazzi. La
frequenza al catechismo dopo la Comunione e fino alla Cresima è costante. Sono rarissimi i casi di
coloro che chiedono di posticipare la celebrazione della Cresima per ragioni familiari, soprattutto
per motivi legati all’emigrazione dei genitori o dei padrini.