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IL CAPO DI LEUCA: La bellezza nella natura e nell’arte, dalle feste alla cucina popolare

IL CAPO DI LEUCA

La bellezza nella natura e nell’arte, dalle feste alla cucina popolare

Durante l’estate è stata diffusa una pubblicazione ricca di belle immagini fotografiche e di notizie riguardanti “incontri, feste, musica, teatro, tradizioni, sagre nel Parco Culturale volto rivolto nel Mediterraneo”. Si tratta di una “guida al territorio”, prodotta dalla Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca e dal GAL: Capo Santa Maria di Leuca. Nella sua realizzazione sono stati coinvolti gli uffici diocesani per la pastorale del turismo, per i beni culturali, per la pastorale del lavoro, le associazioni “Domus Dei”,  “Freedom: In cammino per la Pace”, “Sagre del Capo di Leuca”, i responsabili dei “Dialoghi Leucadensi”, l’associazione “Salentosophia” e “Presidio del Libro del Capo di Leuca”, il gruppo “Note Sacre…Lungo la via” e poi per il GAL gli operatori del progetto “Capo di Leuca Macchia del Mediterraneo”.

Come si vede è un coro raccolto per offrire la visione della «Bellezza affascinante di questo Salento proiettato tra i due mari (il vescovo Vito Angiuli)» e «contribuire al suo sviluppo integrale (Rinaldo Rizzo)». Le popolazioni hanno un patrimonio culturale (liturgico, storico, artistico, architettonico, museale, recettivo) e «va riscoperto come un tesoro da valorizzare (Gionatan De Marco)» infatti, ogni autentico sviluppo non può non partire dalla crescita culturale, vale a dire dalla comprensione di come si è diventati per intravedere i percorsi futuri. In questo orizzonte si colloca la scoperta e «la riscoperta delle vie francigene del Salento, come itinerari di cultura, arte, storia e devozione (Federico Renato Ceschin)» delle popolazioni che vissero, operarono e produssero in questa parte estrema della Puglia.

I testi che narrano le “Bellezze scritte nelle pietre”, nei vari paesi della diocesi ugentina sono scritti da giovani promettenti Stefano Cortese, Carlo Vito Morciano e Stefano Tanisi (pp. 9-52).

La proposta di ripercorrere la “Via Leucadensis” si articola in dodici itinerari (Incominciando con don Tonino Bello, Sulla Via della Bellezza, Sulla Via della Memoria, Via Matris, Messaggi Criptati, Fratello Sole e Sorella Luna, Svegliare l’Aurora, Itinerari Naturalistici e Sentieri del GAL, Itinerari della Fede, Itinerari dei Paduli, Tra Natura e Archeologia, pp. 53-77).

Solo schede vengono offerte a riguardo dei quattro musei esistenti nella diocesi, che fanno capo ad Enti Ecclesiastici (Ugento, S. Maria di Leuca, Alessano e Tricase, pp. 78-81).

Poi le sagre che esaltano l’arte del cucinare e il gusto del mangiare inventate da queste parti (pp. 82-90). Infine un fitto calendario di feste patronali, di iniziative per dialogare con autori e i loro libri, con musicisti e i loro concerti, infine, iniziative di buoni divertimenti (pp. 91-95).

Al di là dei limiti editoriali, come quelli riscontrabili nella descrizione delle Bellezze scritte nelle pietre, che non si possono addebitare agli autori del testo, la pubblicazione merita apprezzamento.

La circostanza infatti ha messo insieme le energie ed i desideri di tanti innamorati del Capo di Leuca, che hanno dato il risultato della loro “scoperta”: mettersi insieme garantisce vari sviluppi e allarga gli orizzonti individuali e settoriali. Ed è di auspicio per mettere in movimento altri processi sociali ed economici. Infine, così facendo, si realizza pure quella cristiana fraternità che è annuncio della “buona notizia” e memoria di opere buone. Tutto questo conforta le speranze degli uomini.

Ugento, 5 dicembre 2015

Mons. Salvatore Palese

Vicario Episcopale alla Cultura

Direttore dell’Archivio Storico Diocesano