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Gli Esercizi spirituali in pillole (e in quarantena). Con il cellulare LA PROPOSTA DELLA DIOCESI DI UGENTO-SANTA MARIA DI LEUCA

Giorno dopo giorno entra nelle case della diocesi del “tacco d’Italia” con la sua voce e un “santino” virtuale in cui domina la croce dell’altare maggiore della Cattedrale di Ugento. Poche righe, un pensiero per accompagnare il «cammino verso la Pasqua», si legge in alto sulla pagina digitale quotidiana indirizzata alle famiglie e alle parrocchie. Il vescovo di Ugento–Santa Maria di Leuca, Vito Angiuli, si fa prossimo alla sua Chiesa “in quarantena” con quelli che possono sembrare Esercizi spirituali in pillole al tempo del coronavirus. Il ritiro c’è già: ognuno lo fa dovendo restare nelle proprie abitazioni da cui non è possibile uscire. E le brevi meditazioni del presule arrivano via WhatsApp o tramite Internet. «A ben vedere – spiega il vescovo – questa epidemia non solo si è manifestata nel tempo che noi cristiani chiamiamo Quaresima, ma presenta una certa analogia con il tempo quaresimale. Il termine “quarantena” deriva da quaranta giorni. Anche la Quaresima è una sorta di “quarantena spirituale”, un periodo di purificazione dell’anima dal peccato per vivere in novità di vita, un tempo di benefica “potatura” delle falsità, della mondanità, dell’indifferenza e di tutte le altre malattie mortali causate dal “virus del peccato”».