
Il lavoro, in particolare quello giovanile, è la drammatica questione affrontata nel Convegno svoltosi a Napoli nei giorni 8-9 febbraio. Non è la prima volta che le Chiese del Meridione trattano le tematiche sociali. Risale al 1948 il primo documento, sottoscritto da ben 73 Vescovi del Sud, intitolato “I Problemi del Mezzogiorno”. Nel secondo dopoguerra, i Vescovi italiani si fecero portavoce di alcune condizioni necessarie per lo sviluppo del Meridione: la distribuzione del lavoro, la proprietà privata, la condizione dei braccianti, l’elevazione spirituale dei lavoratori. Quarant’anni dopo, nel 1989, nel documento “Sviluppo nella solidarietà. Chiesa italiana e Mezzogiorno”, essi posero l’accento su un cambiamento del modello di sviluppo che ad essi appariva “incompiuto, distorto, dipendente e frammentato”. In un successivo documento, intitolato “Per un Paese solidale, Chiesa italiana e Mezzogiorno”, essi misero in evidenza la necessità di agire in modo solidale. Nel 2009, i Vescovi del Sud convennero insieme a Napoli per riflettere sulla situazione ecclesiale e sociale in uno scenario politico ed economico in rapida evoluzione.