
All’inizio del ‘600, la cattedrale si presentava ad un’unica navata e la copertura era in legno, nei sotterranei vi erano dei sepolcri, adibiti alla tumulazione dei nobili del tempo.
Nella parte antistante dell’edificio, sorgeva poi un cimitero cittadino, soppresso nel XVI secolo. La cattedrale non aveva un proprio campanile, le campane infatti si trovavano sulle antiche mura della città, solo nel 1700 venne costruito il campanile a sinistra del presbiterio. In questo periodo, San Trifone venne scelto come patrono della città, per aver difeso il paese da un’invasione di cavallette.
Nel 1755 alla cattedra della diocesi di Alessano, arrivò monsignor Dionigi Latomo Massa, il vescovo, vista la fatiscenza dell’edificio, decise di far costruire una nuova cattedrale, facendo anche fronte all’aumento della popolazione cittadina.
I lavori iniziarono nel 1763 sul progetto dell’architetto alessanese Felice De Palma e finirono dopo ben 76 anni, nel novembre del 1839. L’intera spesa di costruzione della nuova cattedrale fu sostenuta grazie alle offerte delle istituzioni e del popolo di Alessano.
Nel frattempo, il 27 giugno 1818 la diocesi di Alessano fu soppressa e aggregata alla diocesi di Ugento e la cattedrale fu abbassata al rango di Chiesa Collegiata.
Alla fine dei lavori la chiesa non era ancora ultimata, mancavano diversi altari da completare e alcune opere che troviamo oggi.
La facciata della Chiesa si affaccia maestosa sulla piazza principale della città, Piazza Don Tonino Bello (ex Piazza Assunzione). L’esterno è di stile neoclassico, vi sono tre portali d’accesso in bronzo e su quello centrale si trova lo stemma della città di Alessano. Della chiesa fanno parte anche gli edifici addossati alla ex cattedrale.
La chiesa presenta una pianta a croce latina con tre navate, lo stile interno sarebbe da attribuire al tardo barocco leccese. Nella navata centrale, sormontata dalla cupola, troviamo il pulpito in legno costruito dallo scultore Giuseppe De Cupertinis, le statue dei dodici apostoli e dei quattro evangelisti.
Il presbiterio si trova soprelevato rispetto alla struttura e termina con un’abside che ospita l’antico coro ligneo della cattedrale, poi al centro troviamo la statua del “Santissimo Salvatore”.
Le navate laterali sono impreziosite da 9 altari, la navata sinistra termina con la cappella del Santissimo Sacramento mentre quella destra con l’altare di San Raffaele, impreziosito dalla tela “Tobiolo e l’Angelo” di Paolo Finoglio, artista della scuola caravaggesca.
Nella stessa cappella, sul muro laterale “in cornu Epistolae” riposano le spoglie mortali del vescovo Latomo Massa. Dalla navata destra si accede poi alla monumentale sagrestia, dove si conservano paramenti e oggetti sacri appartenenti all’antica cattedrale.
Dal 1968, la ex cattedrale è sede vescovile titolare, il cui arcivescovo attuale è Michael August Blume S.V.D.
In questa chiesa ricevette i sacramenti di iniziazione cristiana e fu ordinato sacerdote il Servo di Dio don Tonino Bello, vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo e Terlizzi.
Matteo Buccarello