
La crisi innescata dal virus è sopraggiunta in maniera improvvisa, confermando quanto
aveva affermato Albert Camus nel romanzo “La Peste” e cioè che «nel mondo ci sono state, in
egual numero, pestilenze e guerre; e tuttavia pestilenze e guerre colgono gli uomini sempre
impreparati».
Nella prima e nella seconda fase della pandemia le immagini più ricorrenti per interpretare
questo fenomeno sono state quella della guerra e della tempesta. Per certi versi, esse continuano
ancora ad essere evocate, generando sentimenti contrastanti tra paura e desiderio di ripresa. Il
sopraggiungere dell’estate ha illuso che la pandemia fosse stata superata. La previsione però è
stata subito contraddetta da una nuova ripresa del contagio che ha riportato la situazione in una
forma più complessa per le molteplici varianti del virus.