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Anno LXXV N. 1 Gennaio – Giugno 2012

Venerati e cari Fratelli,
è un momento di grazia questo vostro annuale convenire in Assemblea,
in cui vivete una profonda esperienza di confronto, di condivisione e di discernimento per il comune cammino, animato dallo Spirito del Signore Risorto; è un momento di grazia che manifesta la natura della Chiesa.
Ringrazio il Cardinale Angelo Bagnasco per le cordiali parole con cui mi ha accolto, facendosi interprete dei vostri sentimenti: a Lei, Eminenza, rivolgo i migliori auguri per la riconferma alla guida della Conferenza Episcopale Italiana.
L’affetto collegiale che vi anima nutra sempre più la vostra collaborazione a servizio della comunione ecclesiale e del bene comune della Nazione
italiana, nell’interlocuzione fruttuosa con le sue istituzioni civili. In questo
nuovo quinquennio proseguite insieme il rinnovamento ecclesiale che ci è
stato affidato dal Concilio Ecumenico Vaticano II; il 50° anniversario del suo
inizio, che celebreremo in autunno, sia motivo per approfondirne i testi,
condizione di una recezione dinamica e fedele. «Quel che più di tutto interessa il Concilio è che il sacro deposito della dottrina cristiana sia custodito e
insegnato in forma più efficace», affermava il Beato Giovanni XXIII nel discorso d’apertura. Egli impegnava i Padri ad approfondire e a presentare tale perenne dottrina in continuità con la tradizione millenaria della Chiesa,
«trasmettere pura ed integra la dottrina, senza attenuazioni o travisamenti», ma in modo nuovo, «secondo quanto è richiesto dai nostri tempi». (Discorso di solenne apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, 11 ottobre
1962).